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«Finalmente la Juve ha un numero 10 all’altezza della sua storia. È bello che un giocatore del calibro di Tevez venga da noi». Commenta così John Elkann, la scelta della dirigenza di affidare la maglia numero 10 portata fino a due anni fa dalla bandiera bianconera Alex Del Piero al nuovo colpo della dirigenza, ovvero “Carlitos” Tevez.

La domanda sorge spontanea, possibile che intendesse che “Pinturicchio” non fosse all’altezza di quella maglia?
La numero 10 è “LA” maglia, è il sogno di ogni calciatore, chi la porta ha un peso importante, perchè implica capacità tecniche infinite, capacità di trascinare una squadra, di risollevarla nei momenti peggiori, di ribaltare da un momento all’altro un match con una magia tipica di un numero 10. Chi indossa questo numero oltre a queste “competenze” prettamente tecniche ,deve essere un esempio oltre che dentro anche fuori dal campo ,esempio di lealtà, diplomazia, correttezza e tanto altro e chi più di Alessandro Del Piero rispecchia tali caratteristiche? Non certo Tevez!

Alessandro Del Piero ha debuttato con la maglia Bianco-nera nella stagione 1993-1994, è stato capitano della Juventus dal 2001 al 2012 segnando dal giorno del suo debutto ben 208 goal tra campionato e coppe, ha vinto ben 17 trofei, non considerando i vari riconoscimenti a livello personale, ovvero,nel 1996 vince il Trofeo Bravo. Nel 2004 è stato incluso nella FIFA 100, una lista dei 125 più grandi giocatori viventi redatta da Pelè e dalla FIFA in occasione delle celebrazioni del centenario della Federazione internazionale, ed è risultato 49º nell’UEFA Golden Jublee Poll, un sondaggio online condotto dalla UEFA per celebrare i migliori calciatori d’Europa dei cinquant’anni precedenti. Inoltre è stato incluso sei volte tra i 50 candidati al Pallone d’oro, classificandosi quarto nel 1995 e nel 1996. Con la Nazionale ha totalizzato 91 presenze e 27 reti, partecipando a tre Mondiali e quattro Europei. È stato il migliore calciatore italiano nel 1998 e nel 2008, nominato dall’Associazione Italiana Calciatori.Nel 2007 lascia la sua impronta nella “Champions Promenade” vincendo il Golden foot. Ha conquistato quattro titoli di capocannoniere, il primo in UEFA CHAMPIONS LEAGUE  nel 1997 con 10 gol, il secondo nel 2006 in Coppa Italia con 5 gol, il terzo nel 2007 con 20 gol in Serie B e il quarto in Serie A  con 21 gol nel 2008. Non credo ci sia bisogno di altro per giustificare un numero 10 per eccellenza,unico nelle sue magie e unico nella sua semplicità e correttezza fuori e dentro il campo.

Probabilmente il Signor Elkann ha avuto un vuoto di memoria, e la dirigenza deve aver preso una grande svista; è certo che Tevez è un grande campione, ha giocato per i migliori club e nonostante i suoi 29 anni dimostra di essere ancora un grande calciatore che deve dare ancora tanto, ma di certo non così tanto da essere l’erede di Alex. Sul campo la differenza è abissale, per non parlare della bacheca dei trofei, e lasciamo perdere i problemi con la legge, l’argentino è infatti ancora alle prese con lo scontare una pena. L’Apache, infatti, lo scorso aprile è stato condannato a 250 ore di servizi sociali, oltre alla sospensione della patente e ad una multa di 1000 sterline, per un’infrazione di guida.

Tutto ciò per dire che, la dirigenza della Juventus probabilmente sta facendosi prendere troppo dall’entusiasmo “usurpando” il passato e la memoria, Del Piero è la storia della Juventus dell’ultimo ventennio, bandiere del calcio di questo calibro meritano rispetto e riconoscenza, è ancora troppo fresca l’incredibile decisione di rompere con il capitano, e di lasciarlo andare oltre oceano, per lasciare inosservata un’altra mancanza di una dirigenza che dimentica troppo in fretta, a volte è un pregio,in questo caso invece, è un’entrata a gamba tesa.