Ciurma Mom: New York #9 – La metropolitana di New York

CIURMA MOM, Una rubrica a cura di BARBARA BUCCINO:
NEW YORK 2013 #9 – LA METROPOLITANA DI NEW YORK, TRA TUTORIAL E AVVENTURA -

La metropolitana di New York è una delle più antiche ed estese reti di trasporto pubblico nel mondo. Snocciolandosi in 468 stazioni serve 26 linee, il cui tragitto viene identificato da lettere o numeri. Sembra tutto immenso e complicato all’inizio ma in fondo, saputi alcuni punti base non è difficile orientarsi.

Per strada basta cercare le lampade sferiche per scorgere gli ingressi della metropolitana e in cima alle scale ci sono già delle informazioni utili come l’orario di apertura (se diurno o 24h/24), la presenza di un agente MTA e soprattutto, per le stazioni più piccole, la direzione della metro…se verso nord (uptown) o sud (downtown). In caso non fosse la direzione che vi serve basta cercare dal lato opposto della strada. Nelle stazioni più grandi invece la distinzione tra uptown e downtown si trova all’interno.

Come biglietto per la metropolitana si usa la METROCARD, una carta che si può acquistare e ricaricare alle macchinette automatiche presenti nelle stazioni di ogni metro (sempre che funzionino!) ed è possibile usare la stessa MetroCard fino a quattro persone. Durante il nostro soggiorno noi ne abbiamo usate due, fino quasi a consumarle, una ogni tre persone, dato che due bambini erano sufficientemente piccoli da non dover pagare. Ancora adesso guardiamo le nostre MetroCard, conservate per ricordo, sospirando…

La metropolitana per noi era il riferimento di ogni gita, di ogni spostamento, di ogni fantasticheria. Generalmente io e Valeria la sera, tra chi crollava esausto per la giornata e il fuso orario e chi guardava un po’ di tv autoctona fingendo di riuscire a seguirla, ci impossessavamo del computer e, carta e penna alla mano, studiavamo il percorso della metropolitana per raggiungere gli obiettivi del giorno successivo.

E così, grazie alla metropolitana abbiamo raggiunto in poco tempo ogni nostra meta a New York, abbiamo superato barriere architettoniche al limite del diabolico, temprato le nostre orecchie con le sirene ad ogni apertura del cancelletto per i non paganti, messo alla prova la nostra resistenza fisica agli sbalzi estremi di temperatura tra la soffocante calura ai piedi dei binari e la polare aria condizionata nei vagoni, capito che essere schizzinosi non porta -letteralmente- da nessuna parte (cari milanesi, nelle stazioni della MM potreste mangiare per terra) e infine sperimentato il brivido della chiusura improvvisa di una stazione trasformata in scena del crimine. Ma allora davvero questa vacanza l’abbiamo vissuta dentro un film?!

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Alessandro Scarano

Amministratore di ParlandoDi